La forza nascosta dei giovani

Quando si pensa al futuro, si pensa inevitabilmente ai nostri figli: i giovani sono il futuro che ci aspetta, perché saranno loro a crearlo partendo da ciò che gli lasceremo. 

Questa visione è importantissima oggi, perché le scelte che si stanno prendendo in questi ultimi anni sono tanto importanti quanto difficili e la voce di chi le vivrà in prima persona va ascoltata con molta attenzione. 

È per questo che il 12 agosto, ogni anno, si festeggia la giornata internazionale della gioventù.

Un po’ di storia

Nata a Lisbona nel 1998 durante una conferenza delle Nazioni Unite, questa giornata ha lo scopo di riconoscere l’importanza dei giovani di ogni epoca ed ascoltare le loro idee, opinioni e suggerimenti per il futuro del quale saranno i protagonisti.

La commemorazione quest’anno, che stiamo vivendo un momento particolare, prende la forma di una discussione in stile podcast ospitata dai giovani per i giovani, insieme a eventi organizzati in modo indipendente in tutto il mondo che riconoscono l’importanza della partecipazione dei giovani alla vita e ai processi politici, economici e sociali.

I giovani oggi

Uno dei problemi che affligge maggiormente i giovani è il pensiero costante per il proprio futuro: temi come il mercato del lavoro, il cambiamento climatico e le politiche internazionali, sono importanti ma difficili da gestire. Essendo questa generazione estremamente sensibile, responsabile e sempre informata sugli avvenimenti, è inevitabile che i ragazzi di oggi si sentano in dovere di agire e di fare qualcosa per il loro futuro. 

Proprio per questi motivi, uno degli obiettivi principali di questa giornata è l’educazione: tramite le idee, i progetti, le discussioni e i dibattiti su temi di questa portata, si spera di aumentare la sensibilizzazione su questi argomenti e di dare uno sprint alla loro volontà di essere parte del cambiamento, tramite idee e iniziative o per migliorare il proprio stile di vita e poter costruire insieme un futuro migliore per tutti

Ma che cosa possiamo fare noi, nel nostro piccolo, per incentivare i giovani ad agire e a prendere parte a queste battaglie che sembrano così difficili da vincere da soli?

Ecco alcuni suggerimenti:

  • Accompagnarli a credere in sé stessi e nelle proprie capacità. Perfezionando le proprie capacità nei campi che risvegliano il loro interesse e imparando a superare gli ostacoli di ogni giorno, in questo modo la loro autostima sarà sempre nutrita.
  • Accompagnarli a porsi dei traguardi su misura e raggiungerli. Questo è un grande stimolo per la fiducia in sé stessi; anche nelle attività del tempo libero, come per esempio lo sport è però importante sapersi ascoltare senza esagerare. 
  • Accompagnarli ad apprendere dai fallimenti e dalle difficoltà. Sul lavoro e a scuola, si possono incontrare degli ostacoli che a volte non si vogliono affrontare ma che spesso vanno per forza superati; riuscirci o provarci, dà un forte senso di soddisfazione e di sicurezza e se non si riesce forse i giovani avranno imparato a trovare la migliore soluzione o a cambiare rotta.

Per tutti i momenti che ci mettono alla prova e che contribuiscono a formarci, l’aiuto di un Professional Coach è spesso un ottimo incentivo: un coach può infatti aiutarci a capire come affrontare gli imprevisti e insegnarci quali strumenti sono i più adatti ad affrontare le problematiche più comuni che affliggono i giovani, come scarso senso di appartenenza, dubbi, indecisione e ansia.  Può insegnarci anche ad essere genitori migliori e lavorare fianco a fianco con i nostri figli per insegnarci reciprocamente importanti lezioni di vita.

Conclusione

La fiducia nelle proprie idee è l’arma migliore che possiamo dare ai nostri ragazzi per affrontare le problematiche di domani: se crederanno nelle proprie capacità e in ciò che hanno coltivato fino ad oggi, non ci sarà problema o ostacolo che non riusciranno ad affrontare e nessuno potrà ignorare la loro voce. 

“Essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro”

– Bob Dylan –

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